Le operazioni militari della campagna d'Italia, la costruzione della Linea Gotica, le tattiche militari e gli armamenti coinvolti, i giorni delle battaglie più cruenti che sconvolsero i centri abitati della Valconca. Un'intervista per conoscere aspetti e peculiarità delle azioni militari che hanno segnato i nostri territori e determinato il corso degli eventi.
La Linea Gotica Orientale, una linea difensiva tra due mari, e l'evoluzione del conflitto tra il luglio e l'ottobre del 1944. Una guerra senza sconti, ricca di elementi complessi, una babele di eserciti, una violenza inaudita per le popolazione locale.
In questa lunga intervista il Professor Angelo Turchini parla dei principali avvenimenti che portarono alla costruzione della Linea Gotica. L'analisi del contesto storico consente una lettura di ampio respiro dei fenomeni che cambiarono la storia del territorio della provincia e della città di Rimini.
Pier Paolo Paolizzi legge Elio Bartolini, classe 1928, Montegridolfo, testimonianza raccolta nel libro “La linea dei Goti e la guerra”, edito dal Comune di Montegridolfo nel 2005. Si è scelto di dare voce e immagini ai testi per farli rivivere e favorirne la conoscenza. Elio Bartolini racconta del Todt, dei tedeschi e dei fascisti, del rifugio in cui avevano portato il maiale.
TUTTI I READINGPier Paolo Paolizzi legge Antonio Baffoni, classe 1920, di Monte Colombo. La testimonianza è stata raccolta nel libro “Settanta anni fa. La guerra a Monte Colombo”, a cura Maurizio Casadei. In queste pagine il dolore della strage che lo colpì, la fuga a San Marino, la costruzione del rifugio, l'alienazione di cui fu preda per giorni e giorni.
TUTTI I READINGEmanuela Angelini legge Gemma Allegrini, classe 1920, San Clemente, testimonianza raccolta nel libro di Maurizio Casadei “Non passava mai! Settembre 1944: il fronte di guerra a San Clemente”, edito nel 2001. Gemma racconta della dura sopravvivenza nel rifugio, della devastazione del territorio, dei soldati. E poi del ritorno alla vita, quando l'unica cosa da fare per distrarsi era ballare!
TUTTI I READINGEmanuela Angelini legge la testimonianza di Bruna Tommasini, Gemmano, classe 1913, raccolta nel libro a cura di Silvana Cerruti "Rosso: il fronte", 2010, dedicato agli eventi bellici che colpirono Gemmano. Bruna era una sfollata, costretta in un rifugio per giorni, dove morì il suocero. Una donna coraggiosa, in fuga sotto le bombe, con tutta la famiglia al seguito. Una narrazione avvincente ed emozionante con ancora negli occhi i morti, ovunque, per giorni e giorni.
TUTTI I READINGCaterina Casadei, classe 1934, di Taverna di Montescudo - Monte Colombo. In questa emozionante intervista ricorda i giorni trascorsi nel rifugio prima, in una grotta poi, senza acqua e cibo. Rivede ancora davanti ai suoi occhi il fuoco della battaglia, le esplosioni, i morti. I soldati, poi, avevano fame di bambini e ragazze: la guerra fa queste "belle" cose!
TUTTE LE VIDEO INTERVISTEEdmondo Saioni, classe 1928, era un ragazzo quando i tedeschi arrivarono Mondaino a cercare uomini da portare alla Todt. Inizia così questo vivace racconto, ricco ed emozionante. Edmondo ha ancora negli occhi il paesaggio infuocato dai combattimenti: sembrava quasi un film.
TUTTE LE VIDEO INTERVISTEGuido Pecci, classe 1929, di Croce: ricorda molto bene quelle giornate così intense del settembre 1944. Compì 15 anni nel rifugio. Furono tempi bui anche per le donne: violentate dai militari se non avevano qualcuno con loro a difenderle. Croce era tutta distrutta, tanti i morti.
TUTTE LE VIDEO INTERVISTEUgo Del Prete, classe 1924, è morto nel 2019. Residente a Castelleale di San Clemente, in questa intervista del 2001 racconta con dovizia di particolari il passaggio del fronte, lo sfollamento a Sant'Andrea in Casale ed il rientro a casa. La sua testimonianza è stata recuperata e trasformata in video, arricchita di immagini dell'epoca e musiche.
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“Rosso: il fronte. Laboratorio delle memorie al femminile” (Gemmano 2005-2006), a cura di Silvana Cerruti.
Il video, sottotitolato in inglese, è un documento di grande valenza storica per riconoscere, studiare e consolidare quanto a noi giunto rispetto agli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Cesare Finzi, classe 1930, nato a Ferrara, era un bambino come tanti altri, cui piaceva giocare e avere tanti amici. Inizia così la storia di un bambino ebreo e della sua famiglia arrivata a Mondaino per sfuggire alle persecuzioni antisemite. Un'intervista che ricostruisce con precisione e dovizia di particolari la vita di quegli anni tra quotidianità e atti di straordinaria generosità.